A Babbo Natale devono credere gli adulti!

Esiste uno “spazio potenziale”, un’area intermedia di esperienza che congiunge la realtà interna, l’emotività e la fantasia di ogni essere umano, con la vita esterna, reale e quotidiana. È un’area fondamentale, un posto-di-riposo per l’individuo, perché media tra la dimensione soggettiva e la dimensione oggettiva, il rapporto con se stessi e con il mondo, e ha la stessa funzione dell’arte e della religione, della creatività, del gioco, della narrativa…

Si raccolgono con la mente oggetti o fenomeni dal mondo esterno e si manipolano, si trasformano, si modificano, usando elementi tratti invece dalla realtà interna o personale. Non si tratta di psicosi o allucinazioni di tipo patologico: ogni essere umano dovrebbe abitare questa terra di mezzo dove la fantasia è in continuo dialogo dialettico con frammenti della realtà esterna. È fondamentale infatti non arrendersi mai all’evidenza che la vita sia proprio così come spesso appare: grigia e indifferente, dolorosa e immutabile, ingiusta e priva di misteri e di miracoli!

“Caro mio, ci sono persone che non potranno mai arrivare in Fantàsia” -disse il signor Coriandoli – “e ci sono invece persone che possono farlo, ma che poi restano là per sempre. E infine ci sono quei pochi che vanno in Fantàsia e tornano anche indietro. Come hai fatto tu. E questi risanano entrambi i mondi.” Questo scriveva Michael ENDE nella sua Storia Infinita, nel lontano 1985.

Il rapporto fra mondo reale e mondo dell’immaginazione deve essere costantemente preservato perché chi si sa muovere in tutti due i mondi li “risana entrambi”. Mai essere troppo distanti dalla realtà da non riuscire a intervenire su di essa per trasformarla e per vivere pienamente il tempo e il contesto! Mai essere troppo coinvolti dalla cronaca della vita e dalle meschinità del mondo da non riuscire a immaginare un tempo e un luogo migliore dove gli uomini possano vivere. Immaginare la realtà per avere sogni e utopie da realizza nella realtà! Questo sembra essere un atteggiamento veramente contempl-attivo, l’atteggiamento di chi sa guardare il suo mondo interno, pensare in grande, in modo esagerato e immaginifico, per avere modelli e ideali per cui combattere realmente le proprie lotte nell’esistenza quotidiana. E così il viaggio tra Fantasia e il mondo reale si compie costantemente, andata e ritorno e viceversa, continuamente. E la realtà risana l’eccessiva tendenza a rifugiarsi nei sogni e l’immaginazione offre obiettivi e modelli per trasformare e guarire una realtà avvilente, ingiusta e violenta.

Il benessere psicologico, è legato proprio alla capacità di vivere in questo campo intermedio tra sogno e realtà; questo significa crescere, ma in modo creativo: il mese di dicembre può essere il pretesto per avvicinare tutti al mondo dei sogni, soprattutto gli adulti ormai disincantati, incapaci cioè di vivere ogni possibile incanto.

I genitori in particolare possono scegliere di accompagnare i propri bambini con il dialogo a vedere così attraverso la vita, oltre la vita, scoprendo che un uomo barbuto, cicciottello e vestito di rosso e una vecchietta bruttina e malandata rappresentano valori concreti come generosità e gratuità; in opposizione all’opportunismo, alla prevaricazione e al profitto che guidano perennemente le esistenze degli uomini e delle donne di questo vecchio modo malato! E allora: a Babbo Natale e alla Befana non devono credere solo i bambini! Sono soprattutto gli adulti che non dovrebbero mai abbandonare la dolce illusione che il mondo possa essere diverso e cullare così visioni e sogni che possano guidarli nella loro opera di lenta trasformazione della realtà. D’altronde un grande artista non ha forse bisogno di un furore immaginativo per generare potenti ispirazioni e avere così nella mente l’idea che dovrà realizzare, manipolando la materia bruta per trasformarla in opera d’arte?

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