La Befana contro il Capitale.
Una vecchietta e una scopa per spazzare via il potere del profitto
La figura della Befana, che popola la tradizione italiana nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, non è solo una parte del folklore. Dal punto di vista psicologico, questa vecchina dal sorriso enigmatico, che vola su una scopa per portare doni ai bambini, rappresenta un simbolo profondo di dolcezza, generosità e giustizia. La sua presenza ci offre una chiave di lettura per riflettere sull’importanza del dono gratuito e del ruolo della dolcezza nell’educazione e nello sviluppo emotivo dei più piccoli.
Dal punto di vista psicologico, la Befana è un archetipo che fonde elementi materni e educativi. Da un lato, è la figura che premia i bambini con dolci e regali; dall’altro, è anche colei che, con un tocco di severità, lascia il carbone a chi non si è comportato bene. Questo equilibrio tra dolcezza e giustizia è fondamentale nell’educazione: i bambini imparano che ogni azione ha conseguenze, ma lo fanno in un contesto che resta amorevole e sicuro.
La Befana, con il suo aspetto accogliente ma anche un po’ misterioso, stimola l’immaginazione infantile e offre una figura di riferimento che non è perfetta o idealizzata. Al contrario, il suo essere una “vecchina” imperfetta, con vestiti logori e modi semplici, trasmette un messaggio importante: l’amore e la generosità non sono legati all’apparenza o alla perfezione, ma all’autenticità dei gesti. In una società che cerca di indurre performance e risultati attraverso l’apparenza, per la ricerca costante e ossessiva della perfezione, la Befana rappresenta un modello sempre più rivoluzionario!
Uno degli aspetti più significativi della tradizione della Befana è infatti il concetto del dono gratuito. La Befana non chiede nulla in cambio, e il suo gesto è quindi intriso di un profondo significato psicologico: per i bambini, ricevere un dono senza condizioni rafforza l’idea di essere amati per ciò che sono, non solo per ciò che fanno. Questo tipo di amore incondizionato è essenziale per costruire una solida autostima e un senso di sicurezza interiore.
Nel mondo moderno, caratterizzato da dinamiche di scambio e di ricerca del profitto, il dono della Befana rappresenta una pausa significativa. Insegna ai bambini che la generosità non deve sempre essere motivata da un tornaconto, ma può nascere semplicemente dal desiderio di rendere felice qualcun altro. La legge di mercato impone domanda e offerta, costi e prezzi e soprattutto un’ideologia che si impara prestissimo: per avere benefici bisogna dare qualcosa in cambio, di pari o maggior prezzo! E ognuno deve cercare di guadagnare sempre di più, senza interessarsi alla sorte degli altri. La lezione della Befana insegna ben altro e può avere un impatto duraturo, aiutando i piccoli a sviluppare empatia e altruismo.
Non è un caso che la Befana porti principalmente dolci: caramelle, cioccolato, e, nella tradizione contadina ormai desueta, anche frutta. La dolcezza, dal punto di vista simbolico, rappresenta un elemento di conforto e di piacere. Offrire dolci ai bambini è un gesto che parla al loro cuore, andando oltre le parole. Attraverso la dolcezza, i bambini imparano che la vita può essere gentile, che esistono momenti di felicità pura e che l’amore spesso si manifesta nei piccoli gesti quotidiani.
Inoltre, la dolcezza come simbolo educativo è un antidoto a un mondo pieno di amarezza, spesso troppo severo o esigente. Il carbone, che è comunque un elemento simbolico e non punitivo in senso stretto, ricorda ai bambini che anche gli errori fanno parte del percorso di crescita. E che quello che fai non è quello che sei, e per essere amati è sufficiente essere, senza necessità di fare. Tuttavia, il messaggio principale rimane quello della dolcezza (anche il carbone è fatto di zucchero oggi!), che invita a trovare un equilibrio tra disciplina e comprensione.
Nella società contemporanea quindi il ruolo della Befana acquista ancora più valore. In un mondo sempre più veloce e competitivo, in cui i bambini sono spesso sottoposti a pressioni e aspettative elevate, questa figura ci ricorda l’importanza di fermarsi e di dedicare tempo a gesti autentici di amore e cura, perché il valore delle cose della vita non si misura dal loro prezzo; perché il prezzo non è il valore!
Riscoprire il significato psicologico della Befana può aiutare i genitori e gli educatori a riflettere sul proprio approccio educativo. Come la Befana, possiamo essere figure che sanno bilanciare dolcezza e giustizia, che offrono amore incondizionato e che insegnano il valore della generosità attraverso l’esempio. E insegnano che non bisogna guardare il cartellino del prezzo ma ricercare il vero valore, quello che è essenziale e invisibile agli occhi! La Befana sulla sua scopa denuncia i meccanismi perversi che governano il mondo economico degli adulti e porta i bambini verso un nuovo mondo più giusto e gratuito, attraverso una rivoluzione gentile.
Leave a Reply