Psicoterapia: spazio e tempo di cambiamento

Quanto dura un psicoterapia?

La psicoterapia tesse la storia del paziente in una nuova storia, intrecciata con la storia della relazione terapeutica. La storia del paziente, come d’altronde quella di ciascuno, è inizialmente piena delle lusinghe narcisistiche dell’autobiografia, stordita dalle narrazioni mistificanti che giustificano la vita, assolvono le azioni, gratificano i pensieri; ma risultano inefficaci! È quindi necessario riordinare il passato attribuendo un nuovo senso alla propria storia per affrontare con maggiore consapevolezza e efficacia le necessità future.

È per questo che la psicoterapia non può durare poche sedute: è una terapia della parola; è l’arte di dare nome ai moti disordinati dell’anima per donare un senso nuovo, più profondo e più ampio che possa risignificare la propria biografia e offra la possibilità di rileggere la propria storia. Percorso prezioso dunque, lungo, faticoso, ma di grande valore e tutto ciò che ha valore esige tempo, impegno e pazienza. Le parole dette dal terapeuta e dal paziente, quelle ascoltate, le loro reciproche storie che si intrecciano e si sedimentano nell’animo, richiedono il giusto tempo per diventare memoria.

La mente non è il cervello! Molti pensano che sia vero e reale solo ciò che si tocca o si vede con gli occhi. La ricerca di benessere immediato, di profitto, di vantaggi e utilità che si possono facilmente procurare e velocemente abbandonare, sono gli obiettivi illusori, che la società occidentale, consumista e capitalista prospetta, come un meraviglioso miraggio. La cultura di cui siamo imbevuti si basa sulla semplificazione e sull’accelerazione del tempo: difficile in queste condizioni accettare di cominciare una nuova, impegnativa e coinvolgente relazione terapeutica!

Eppure le angosce non si misurano e alcune sofferenze non si vedono, se non con gli occhi dell’anima. Il disturbo mentale, o la sofferenza psichica più in generale, non possono essere trattati come una bronchite o una lombalgia. Esiste la complessità interna e la specificità di ogni persona che non può essere ridotta solo a sintomo: è per questo che la psicologia, pur non potendo essere considerata scienza dura come la chimica o la fisica, è scienza umana che dà conto in modo efficace, e ormai anche verificabile, di una vasta gamma di fenomeni interiori che non possono essere solo auscultati con lo stetoscopio, osservati con una risonanza magnetica o curati solo con farmaci.

La funzione terapeutica della psicoterapia è collegata alla relazione con il terapeuta, perché a prescindere dal contenuto dei fondamentali colloqui che avvengono durante le sedute, è la relazione umana e professionale ad essere altrettanto fondamentale: sono le relazioni che spesso feriscono l’anima, sono altre relazioni che possono guarirla! Comprendere e curare la sofferenza, cercare nuove verità, raccontare storie nuove sulle storie vecchie, inseguire la libertà, non l’immagine di essa: verso queste mete paziente e terapeuta si mettono in viaggio e il percorso non può essere breve. E allora buon viaggio: per la stessa ragione del viaggio, viaggiare!

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